
Chiesa #14.: talento comune da ragazzo, ha ripetuto una categoria — l’idolo è Kaká
Federico Chiesa|Profilo
Federico Chiesa, nato il 25 ottobre 1997 a Genova, è un nazionale italiano che gioca da esterno destro, attualmente in prestito alla Juventus. Suo padre è l’ex centravanti azzurro Enrico Chiesa; per i tifosi, lui è spesso “Chiesa junior”.
Come Enrico scoprì il talento
A tre anni, durante un gioco tra bambini, Enrico notò che il figlio preferiva calciare il pallone invece di prenderlo con le mani: da lì iniziò a pensare seriamente al “mestiere di famiglia”. Enrico formò alla Fiorentina il celebre duo con Batistuta, ma nell’era di Del Piero, Vieri, Inzaghi la concorrenza in Nazionale era feroce; dal 2001 gli infortuni lo limitarono fino al ritiro nel 2010.
A 13 anni ripete la categoria, ma con grandi maestri
Chiesa junior parte dal Settignanese (club dove passò anche il padre). A 13 anni rimane un anno in più con l’U13 per avere minuti. Poi cambia mentalità: ogni allenamento come una partita, obiettivi chiari e sfide continue.
L’allenatore del vivaio viola Federico Guidi lo definisce con carisma da capitano, umile e generoso. Prosegue a Settignano con la leggenda Kurt Hamrin; dopo due stagioni con l’U19 entra nel giro della prima squadra. Agosto 2016: debutto in Serie A in Juventus–Fiorentina 2–1, inserito da Paulo Sousa.
Dalla cantera viola al prestito alla Juventus
Cresciuto nel settore giovanile della Fiorentina, Chiesa dichiarò di voler vincere a Firenze come il padre. Nonostante l’interesse di Napoli, Inter e Juventus, il presidente Rocco Commisso resistette a lungo; le difficoltà post-pandemia portarono poi al prestito biennale alla Juventus (10 milioni €), con opzione che diventa obbligo al raggiungimento di obiettivi. All’epoca risultava ancora di proprietà viola; prima dei 22 anni contava 153 presenze, 34 gol e 25 assist.
Ama il 22, ma sa cedere il numero
Idolo d’infanzia: Kaká (storico n. 22 del Milan); anche alla Juventus Chiesa sceglie spesso il 22. Esterno puro: crea per i compagni ma sa colpire nell’1v1. Dal 2018 gioca in Nations League e qualificazioni europee (1 gol, 3 assist complessivi). Non ha però insistito per tenere il 22: lo ha ceduto prima a un veterano e poi, agli Europei, a Raspadori—segno di intelligenza emotiva e spirito di squadra.